Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività.

giovedì 11 novembre 2010

Diritto naturale

Con Diritto naturale si intende un sistema di pensiero filosofico per il quale nella natura esisterebbero innate delle regole a cui l'uomo, con il suo sistema di leggi detto Diritto Positivo, deve essere sottoposto. Queste regole sono diritto a vivere, a mangiare, a bere, ecc., in pratica a soddisfare i bisogni più naturali. Nell'antichità si pensava che le norme del diritto positivo dovessero essere sottoposte al diritto naturale in quanto  se uno trasgredisce le norme di legge, finché non se ne accorgono gli autori di esse va esente da biasimo e da pena... ma se violenta oltre il possibile le norme create dalla natura, se anche nessuno se ne accorge, non minore è il male, né è maggiore anche se tutti lo sanno, perché si offende non l'opinione ma la verità (Antifone). Nel corso della Storia il Diritto Naturale si adatta al pensiero cristiano, in particolare a quello di San Tommaso D'Acquino, poi si interseca nei pensieri illuministici, fino a cadere quasi del tutto come filosofia. Oggi solo alcuni religiosi pensano che la natura abbia delle regole (guarda caso quelle che fanno comodo a loro), regole che ovviamente sono divine (essendo la natura, come da loro credenza, creata da dio), o, meglio, fanno credere che siano divine. L'uomo comune, quello che cammina per strada sentendo cazzate una peggiore dell'altra, pensa che la natura sia l'insieme delle cose che esistono in sè, cioè senza l'intervento dell'uomo. In pratica, l'erba, gli alberi, cielo, nuvole, montagne, mari, laghi... Le regole della natura quindi sono tutte le leggi fisiche che non possono essere trasgredite, quindi gravità, termodinamica ecc.
I clericali, nell'osservamento della loro funzione di controllare le masse, professano che alcune cose siano contronatura, mentre altre aderiscono alle presunte regole del creato. Le cosiddette regole del creato (o meglio della natura) sono le leggi fisiche, biologiche e chimiche che ci permettono di vivere su questo pianeta. L'acqua giustamente non può cadere verso l'altro, i pesci non possono volare come uccelli, quindi non esiste un fatto o accadimento che sia contronatura. Diversa è la violenza alla natura, quindi crescita umana incontrollata, diffusione delle malattie (che ne è una derivazione), consumo delle risorse naturali, distruzione dell'ambiente, inquinamento... Ma a queste cose nessuno importa, compreso sopprattutto chi vuole far passare cose naturali come contronatura.

4 commenti:

  1. in realtà è la nozione di "naturale" a essere inficiata da un paradosso.

    assunto A l'uomo in natura non vola.
    assunto B l'uomo in natura ragiona.

    la contraddizione nasce dal fatto che la natura umana della ragione (B) ha permesso all'uomo di volare capendo come funzionava il gioco.

    e allora?

    è naturale l'uomo che progetta un aereo e ...vola? sì, è naturale come è naturale la bomba atomica.

    è naturale l'uomo che non ha mai volato prima? e quindi che l'uomo non possieda nulla di ciò che era al di fuori della sua portata? ma a quale stadio evolutivo dovremmo fermarci per ritenerci "naturali"?

    nondimeno l'uomo sta naturalmente distruggendo l'ambiente naturale.

    io personalmente lo ritengo un "tumore" dell'evoluzione. naturale, ma dannosissimo.

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  2. credo che comunque la sola legge naturale sia il diritto del più forte e del più furbo: chi si adatta o si impone sopravvive. questo è natura.

    naturalmente non è una legge né umanitaria né razionale. in realtà l'errore sta nel fatto di ritenere esterna al processo la norma.

    non esiste una legge astratta che viene o rispettata o tradita, al contrario esiste una serie di azioni scambiate per convenienza come "legge astratta".

    che si ammazzino miliardi di persone o se ne salvino da morte altrettante non muterà di una virgola l'indifferente macchina del cosmo. e non c'è con estrema probabilità alcun premio celeste né alcuna punizione.

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  3. l'uomo per sua natura non può volare, ne provocare esplosioni atomiche. Però ha raggiunto la capacità di modificare la natura, creare nuovi artefizi con materie naturali per superare ostacoli, ha anche raggiunto la capacità di sfruttare l'energia dell'atomo. Ma queste possibilità sono sempre esistite. La possibilità di creare areoplani esisteva al tempo dei dinosauri, solo che nessuno l'ha sfruttata. Poteva, nel corso della storia della Terra, formarsi un'altra specie in grado di manipolare l'atomo, perchè questa possibilità esiste in natura ed è sempre esistita. Con queste azioni l'uomo potrebbe distruggere la natura, ma è molto più probabile che la natura si ribelli e distrugga l'uomo visto che non l'ha rispettata (in quanto inquinare e figliare indiscriminatamente è contronatura). Solo l'uomo può salvarsi adeguandosi maggiormente alle cosiddette leggi naturali, cioè rispettando l'ambiente attorno a lui. Se ci riuscirà allora non sarà più il tumore del mondo.

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  4. quello che è sbagliato concettualmente è proprio la frase "per sua natura" la frase ipostatizza una natura dell'uomo stabile che non esiste. l'uomo del paleolitico per sua natura non volava, l'uomo del 2000 per sua natura si, e costruisce anche bombe nucleari. le possibilità naturali dell'uomo si evolvono con lui.

    se l'uomo lo fa o lo può fare. ciò è un fatto.

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