Dodici anni dopo l'attentato dell'11 settembre 2001 le acque non si sono ancora calmate. L'inefficacia strategica militare degli USA ha aperto fronti in cui ha impantanato altri stati che si prefiggevano l'obiettivo di distruggere le organizzazioni terroristiche che a loro volta attaccarono gli USA e altri paesi della loro alleanza.
Oltre a ciò, 11 anni fa alcuni scrittori ansiosi di raggiungere il successo e soldi pubblicarono libri in cui sostenevano irrazionali tesi in cui gli USA avrebbero organizzato l'attentato per smuovere l'opinione pubblica e portarla a favorire la guerra contro i paesi che poi hanno in parte effettivamente attaccato. La strategia che occorra un pretesto per fare una guerra e avere il consenso popolare è antica quanto il mondo, tuttavia esagerazioni di questo tipo si sono viste in film tipo "V per vendetta".
Tuttavia quello che gli scrittori "complottisti" si prefiggevano è avvenuto: successo, vendite, soldi. Purtroppo c'è chi a quelle tesi piuttosto fantasiose ci ha creduto, ed espone le loro tesi non al bar del paese, non al circolo dei beoni, non in qualche chiesa new-age, non in qualche circolo comunista, bnsì in parlamento. Una prova che la nostra patria si stia trasformando in una repubblica delle banane? (O forse le banane son già marcite da un po')
E mentre coloro che hanno smosso la cosa si stanno godendo il sole in qualche sabbia tropicale, magari guardando i telegiornali in cui le loro storie hanno buffi seguiti, altre persone pernsarono bene di guadagnarci su, architettando complotti su complotti sempre più incredibili, descrivendo addirittura tecnologie ancora al di là delle nostre possibilità. Blogger e saggisti hanno trovato di che sostentarsi alimentando la cosa.
Tuttavia a questi si sono opposti altri blogger che con menti meno fervide e più aderenti alla realtà hanno trovato (beh, non era difficile) foto, video e testimonianze che sostengono i fatti che effettivamente sono stati riportati nei media.
Qui un esempio di blog, che riporta la traduzione (all'interno i link alla testimonianza originale) di un operatore alle telecamere del pentagono.
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