Sono gay e sono malato.

Su un sito fascistoide-estremista molto vicino ad ambienti clericali-cattolici si teorizza che l'omosessualità sia una malattia e che crei problemi al portatore di tale malattia ed anche all'indotto sociale in cui è inserito il malato. Un tal utente così commenta:

ok, sono gay e malato.

Sono in pericolo di vita?
sono un pericolo per me stesso?
sono un pericolo per gli altri?
all'aggravarsi della malattia cosa succederà?
perdita della vista? dell'udito? dei capelli?
dopo 10 o 20 anni di malattia, saro apparentemente sano come adesso?
questa malattia può portare ad altre? cioè sono maggiormente predisposto al cancro?
o ad un altro malanno?
quant'è la mia speranza di vita?
posso contagiare altri?
Percaso un eterosessuale può contagiarmi con la sua eterosessualità o vale solo che io contagi lui?
i miei figli saranno omosessuali? quelli di mio fratello? di mio cugino?
se così fosse, perchè non sono eterosessuale visto che i miei genitori lo sono?
un psichiatra dice che non posso guarire perchè non sono malato, lo devo denunciare all'ordine dei medici?
Perderò delle facoltà se non mi curo?
Gradirei risposta, non giri di parole.

Una risposta di un utente (molto ignorante devo osservare) è, dopo un inevitabile giro di parole, che gli omosessuali si ammaleranno di AIDS. Ora non voglio disquisire inutilmente su questi temi, sia in quanto il virus HIV è più diffuso tra gli eterosessuali sia in quanto un prete senza alcun titolo di studio di indirizzo medico possa dire cosa o cosa non è malattia, ma teorizzo che l'omosessualità sia effettivamente una malattia.
Orora una malattia è uno stato, un modo di essere temporaneo, e per essere considerato tale deve essere reversibile, o perlomeno condurre alla morte. Autorevoli fonti su Nonciclopedia, peraltro usata anche dal pontefice Benedetto XVI per ribadire la sua posizione sulle famiglie gay (vedi: http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Gay#Le_quindici_ragioni_per_dire_no_al_matrimonio_gay), parlano di una Terapia Riparativa, anzi di due terapie, ma tuttavia la teoria più vecchia e più collaudata e che più funzionava non è più usata, in quanto inspiegabilmente giudicata come "Crimine contro l'umanità". Tale Terapia consisteva nell'inserimento di un malato in una struttura chiamata "Campo di Sterminio", di farlo lavorare a spaccare pietre per almeno
30-35 ore al giorno, e casomai il lavoratore si esaurisse, inserirlo in un'altra struttura, chiamata "Forno Crematorio". Ecco che l'omosessuale che entrava, oltre a vedersi assicurato il paradiso, guariva dalla malattia.
L'altra Terapia Riparativa, quella maggiormente in voga, consiste nel pregare tutto il giorno, leggere la bibbia, e mangiare dolci. La Terapia funziona nel 66% dei casi, di questi tuttavia, i 90% ricade in malattia. Ora, io non sono un medico, ma tanto basta per giudicare l'omosessualità malattia incurabile. Bene, anche i malati hanno i loro diritti:

1. Diritto ad un vitalizio vita natural durante
2. Diritto ad un lavoro, pagato correttamente e secondo la costituzione(per garantirsi un'esistenza dignitosa) in quanto un omosessuale è normodotato intelletualmete e fisicamente.
3. Diritto all'assistenza medica gratuita vita natural durante
4. Diritto a prelazione in caso di eredità, controversie...
5. Diritto ad essere accompagnato in qualsiasi posto vada (è stato osservato che se ad accopagnarlo c'è una gnoccolona, il numero di gay in una popolazione aumenta vertiginosamente)
6. Diritto alla tutela giuridica gratuita
7. Diritto all'esenzione di tutte le tasse e imposte e utenze, passate presenti e future(si deve garantire il rimborso per le tasse, imposte ed utenze pagate nel periodo pre-malattia.
8. Il diritto all'assistenza medica, al vitalizio e all'esenzione di tasse, imposte ed utenze possono essere trasmessi ereditariamente

Se lo stato dovesse sobbarcarsi le spese(che poi si finanzia coi prelievi alle nostre tasche) per tali diritti, quale sarebbe la soluzione?? Si finirebbe di giudicare i gay malati o tutti diventerebbero gay??