Sulla nascita del panettone vi sono due leggende: nella prima un garzone di un fornaio di Milano inventa un dolce per incrementare le vendite e così fare bella figura davanti al fornaio padre della sua amata. L'invenzione funzionò e fu un successo: al nuovo dolce venne dato il nome di panettone (grosso pane). La seconda racconta, sempre a Milano, che Ludovido il Moro avrebbe dato ordine al suo cuoco di cucinare un sontuoso pasto di Natale, tuttavia il dolce venne dimenticato nel forno e si bruciò. Preso dalla disperazione il cuoco ascoltò il suggerimento del suo sguattero che la mattina aveva cucinato un dolce con le poche cose rimaste in dispensa e che propose di portare quel dolce al pranzo. Gli ospiti furono molto entusiasti per quel dolce, che venne chiamato El Pan de Toni.
Nel XV secolo a Milano ai fornai era vietato (secondo i codici delle corporazioni) produrre pane per i ricchi, eccetto il giorno di Natale. Con questo fatto si vuole riprendere l'antica usanza pagana di uguagliare il ricco con il povero almeno un giorno all'anno (di solito quando si commemora la rinascita della natura, dei lavori agricoli). Dopo la seconda guerra mondiale Angelo Vergani riprese l'antica ricetta del panettone e cominciò a produrlo su scala industriale, diventando uno dei dolci che simboleggia le festività natalizie.
Il pandoro invece potrebbe avere origini austriache. A Vienna si produceva il Pane di Vienna con modalità simili al nostro pandoro odierno, e che a sua volta era derivato dalla brioche francese. Una versione minoritaria invece vorrebbe che il pandoro derivasse dal Pane d'Oro che poteva essere mangiato solamente dai patrizi veneziani. Il Pandoro come lo conosciamo oggi è l'evoluzione del dolce Nadalin. Il Nadalin era un dolce natalizio veronese inventato nel '200 in occasione della sottomissione di Verona alla famiglia Della Scala. Alla fine dell'800 Domenico Melegatti brevettò un dolce con una ricetta simile al Nadalin, ma che aveva una forma precisa (alto ad otto punte). Iniziò pure la produzione industriale, dando inizio alla fortuna della sua omonima industria dolciaria. Il Nadalin resta però il dolce tipico natalizio veronese, perchè più legato alla tradizione della città, contrariamente al pandoro divenuto prodotto di diffusione nazionale.
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