Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività.

sabato 22 marzo 2014

Una nuova bolla?

Il 9 marzo 2009 Wall street, la borsa USA, raggiungeva l'indice 666, tra i più bassi mai raggiunti. Oggi, 5 anni dopo, l'indice è aumentato del 177 %, facendo temere la possibile formazione di una nuova bolla, lo scoppio della quale porterebbe effetti devastanti. Ma il risultato di simili rialzi potrebbe essere una normale evoluzione: dai tempi in cui si temeva il crollo globale dell'intero sistema economico e finanziario un simile rally in un periodo di grandi interventi nell'economia da parte delle banche centrali è considerato un successo.
Le banche centrali dal momento più oscuro della crisi si sono messe a stampare moneta. Questa moneta veniva immessa nel sistema economico, dove gli investitori l'hanno dirottata nei mercati azionari in cerca di rendimenti, invece di destinarla all'economia reale.
Ma da qualche mese si sente parlare di Tapering. Praticamente si tratta del meccanismo di riduzione della quantità di moneta messa a disposizione delle banche centrali. Il flusso di nuova moneta si è quindi limitato, ma non è terminato. Quindi se in questi 5 anni l'indice S&P 500 sbalzava ad ogni emissione monetaria, si suppone che ora la crescita sia molto più equilibrata.
Il rovescio della medaglia è rappresentato dall'aumento dei debiti contratti per stampare moneta: l'aumento è del 40 % ed ha raggiunto i 100 mila miliardi di dollari.
Oltre all'indice S&P 500 sono aumentati l'indice tedesco (120%) e giapponese (155%). Altri paesi hanno visto i loro indici di borsa aumentare in maniera limitata a causa di problemi strutturali interni (Italia 60%) mentre i paesi in via di sviluppo non hanno avuto aumenti significativi. Per questi paesi forse, i movimenti positivi potrebbero arrivare in futuro.

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