Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività.

domenica 13 aprile 2014

L'unione monetaria dei paesi latini

L'Unione monetaria dei paesi latini fu un tentativo di far circolare all'interno di alcuni stati delle valute dello stesso valore. L'unione esistì nel XIX secolo, quando il valore delle monete era dato dal loro contenuto di oro e argento. Armonizzando questo contenuto le monete potevano essere usate in tutti i paesi in cui era valida l'Unione. Il trattato venne firmato nel 1865 tra Francia, Belgio, Italia e Svizzera, a cui si aggiunsero in seguito Spagna e Grecia (1868), poi Austria-Ungheria, Romania, Bulgaria (1889).
Si era reso necessario trovare un sistema monetario stabile e uniforme a causa degli sbalzi di valore tra oro e argenti che fino ad allora erano contenute nelle monete. Gli sbalzi di valore erano dovuto a scoperte di giacimenti auriferi sempre più frequenti nell'Ottocento (California, Australia...) e questo provocava destabilizzazioni frequenti a causa della differenza di valore che l'oro accumulava nel tempo e nei cambi tra diverse valute.
L'armonizzazione delle valute del 1866 stabiliva un rapporto fisso tra oro e argento nelle monete che circolavano nell'unione. Il criterio per le monete divisionali era uguale in tutta l'Unione, ma le monete potevano continuare a nominarsi come in precedenza.
Il primo presidente dell'Unione, Felix Esquirou Parieu prevedeva già nel 1865 un futuro di federazioni pacifiche in europa.
Tuttavia la fluttuazione del rapporto tra i metalli supposta stabile provocò dei problemi intrinsechi allo stesso sistema dell'unione monetaria. I metalli usati per le monete venivano raccolti, coniati e trasportati prima di diventare appunto monete, a questo punto il valore della moneta è patrimonializzato del valore delle lavorazioni connesse. Siccome il valore del metallo e delle lavorazioni cambia da stato a stato, le monete che intrinsecamente hanno meno valore spariscono dalla circolazione dello stato per essere esportate in stati dove hanno più valore. Lo stesso meccanismo colpiva anche i cambi con un sistema molto più complesso.
Diverse convenzioni per adattare il corso dei cambi e dei metalli furono firmate dopo il 1865 per ovviare a questi problemi, tuttavia gli stati dell'Unione erano diretti all'abolizione del bimetallismo per favorire il monometallismo aureo. Alcune monete divisionali (in argento) di alcuni stati dell'unione vennero in seguito escluse dall'intercircolazione all'interno dell'Unione (Italia - 1893, Grecia - 1908).
Con lo scoppio della guerra nel 1914 e monete vengono tesaurizzate dai vari stati e vengono emesse delle banconote in loro sostituzione. Le emissioni di banconote aumentano nei vari paesi a ritmi diversi, e congiuntamente all'instabilità dei metalli e dei cambi dovuti alla guerra rende impossibile seguire i principi iniziali della Convenzione del 1865, tuttavia eseguendo alcuni accorgimenti la struttura tiene.In diverse parti dell'unione non vengono più coniate monete d'oro a vantaggio delle monete d'argento. Nel 1921 il signoraggio per le monete d'argento era negativo, percui si preferì non coniare più monete, ma "buoni". La situazione divenne così insostenibile, finchè il Belgio nel 1925 denunciò la Convenzione che aveva creato l'Unione, che fu sciolta nel 1927.

Nessun commento:

Posta un commento