Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività.

sabato 8 dicembre 2012

L'infanzia di Gesù

Recentemente il papa ha scritto un libro riguardo l'infanzia di Gesù. Su questo libro utopia.it scrive un ottima critica: 

Il Sommo Pontefice prende in esame il racconto di Matteo e di Luca sull'infanzia di Gesù all’inizio dei loro Vangeli, tralasciando gli altri brani legati al tema dell'infanzia e omettendo i passi più significativi che contraddicono la sua visione. Malgrado ciò, il Santo Padre ha riconosciuto una discrepanza nella natura divina del figlio di Dio: «Tuttavia è anche vero che la sua sapienza cresce» (ultimo paragrafo). In altre parole, il sapere e il pensiero di Cristo si sono evoluti man mano che egli cresceva, compresa la conoscenza del testo biblico. Un vero "evoluzionismo dell'onniscienza" che in altri tempi sarebbe stato scomunicato con una bolla papale.

1 Sulla biografia dell’infanzia.
Per il Vicario di Cristo «l’origine di Gesù è avvolta nel mistero». In realtà, Ratzinger, per giustificare la mancanza di una biografia del Gesù fanciullo, vagheggia una sorta di disegno divino che ne avrebbe precluso il racconto. Ma è un puro espediente con cui la mancanza di notizie diventa un mistero imperscrutabile. Di fatto, nei primi trent'anni anni del figlio di Dio non accadde nulla di straordinario o di celestiale e perciò due Vangeli non ne parlano (Giovanni e Marco) e gli altri due dicono ben poco.. Cristo era un ragazzino che aiutava il padre, imparò il mestiere di carpentiere, frequentò la sinagoga dove lesse e apprese gradualmente la Bibbia ebraica. E di cui si appassionò. "Cristo cresceva in sapienza" (Luca 2,52), nel tempio di Gerusalemme ascoltava e faceva domande ai maestri (Luca 2,46) e così «Egli ha pensato e imparato in maniera umana» (Ratzinger, pag. 147). Il suo apostolato iniziò dopo il placet di Giovanni Battista, scelto tra migliaia di Messia che girovagavano per Gerusalemme in quell'epoca messianica (Giovanni 1,35-43). Uno dei tanti dettagli omessi da Sua Santità.

2
Sulla genealogia. La discendenza di Gesù è sostanzialmente al maschile lungo la parentela del padre putativo. L’albero genealogico della madre non è considerato, coerentemente alla cultura antifemminista della Bibbia. La Santissima Madre di Dio, nonostante la sua verginità perpetua e benché priva del peccato originale, ha dovuto attendere 40 giorni dal parto per purificarsi perché ogni donna è biblicamente impura (Luca 2,22 - Levitico 12,4 - Giobbe 25,4).
Cosa dice il sig. Joseph Ratzinger
? Innanzitutto, rammenta le quattro donne tra i 42 antenati della genealogia di Matteo, senza precisare che nessuna donna è presene tra i 76 discendenti della genealogia di Luca.
Ma chi sono le quattro donne indicate da Matteo? Tamar, Raab,  Betsabea e Rut.
Nessuna di esse è una "figura eletta" e le prime tre sono peccatrici di sesso. Inoltre, Betsabea non è citata col proprio nome ma con quello dell'ex marito in modo disdicevole: “quella che era stata la moglie di Uria“. Il Pontefice ha depennato la prima parte della farse scrivendo «la moglie di Urìa». Poi, si domanda «Perché compaiono queste donne nella genealogia?» Ci spiega che quelle donne, tra le varie ragioni, rappresentano il peccato originale e l'insieme dei peccati umani che Cristo ha espiato con la sua missione. Nonostante la presenza impari e soprattutto dispregiativa della donna, per il Pontefice è tutto normale. Neppure un briciolo di riflessione critica.
L'impurità femminile e la purezza post parto della Vergine Maria
Ma il nodo centrale è sulla Madonna. Biblicamente parlando, tutte le donne sono immonde durante il ciclo mestruale e dopo il parto, ma la Madre di Dio doveva essere pura sin dalla nascita.
Come spiegare, allora, la purificazione della Madonna dopo aver partorito Gesù?
Il Papa teologo, per eclissare questa contraddizione, dice che «Maria non ha bisogno
di essere purificata a seguito del parto di Gesù...». Vale a dire
, la Madonna si è purificata, ma per puro formalismo. Dov'è l'aspetto paradossale?
Lo stesso autore che ha sfrattato il bue e l'asinello perché «nel Vangelo non si parla di animali», ha introdotto ciò che non dice la Scrittura sulla purificazione di Maria:
Nel 
Vangelo non si parla di purificazione formale. Anzi, il vangelo lucano aggiunge l'immolazione di due colombi, l'ultima tappa liturgica per rimuovere l'impurità della donna Maria. In ogni caso, la tesi papale è doppiamente infelice: la purificazione della Vergine è avvenuta solo «a seguito del parto». Significa che la Madre di Dio era impura prima del parto, nelle prime "immondezze mestruali" (linguaggio biblico), altrimenti restava infruttuoso il concepimento per virtù dello Spirito Santo. Il successore di Pietro, dopo anni di faticoso studio, è approdato al declassamento di Maria. Voleva divinizzare almeno una donna - con l'immacolazione snaturante - ma non si è accorto di ciò che ha scritto!

Vicino al giorno dell'immacolata concezione (stabilita per decreto) un pensiero del genere genererà sconforto tra i credenti.

3Sulla circoncisione. Cristo fu circonciso otto giorni dopo la nascita (Luca 2,21). Lo impone la Legge di Dio: “Il maschio non circonciso [...] sia eliminato dal suo popolo” (Genesi 17,14). D’altro canto, Cristo era Dio già nel feto, per cui egli stesso ha ratificato la sua circoncisione e successivamente - con la maturità divina - non l’ha mai disapprovata. Ma Paolo si oppose all’asportazione del “santo prepuzio”. Il Papa non parla dei motivi opportunistici dell’abrogazione cristiana, né del conflitto tra ebrei e pagani, tantomeno della lite teologica tra Pietro e Paolo nel primo Concilio di Gerusalemme (50 d.C.). Nulla di tutto ciò, nonostante la circoncisione di Cristo è nei primi giorni della fanciullezza. Ha preferito dilungarsi sulla stella cometa.

4Sulla strage degli innocenti. A prescindere dall’attendibilità del racconto, Erode fece massacrare tutti i bambini di Betlemme da due anni in giù per uccidere il pretendente al trono appena nato: il “re dei Giudei”  (Matteo 2,1-16). Un angelo del Signore avvertì Giuseppe per far fuggire la Santa famiglia in Egitto, ma non informò tutti gli altri genitori.
Perché Dio ha salvato soltanto il suo lattante e non ha impedito l’uccisione degli altri bambini
?
Il Santissimo Padre esegue un magistrale raggiro: «Il lamento delle madri senza la risposta consolatoria è come un grido verso Dio». Ma la questione non è affatto consolatoria. Il grido delle madre e dei padri - devoti e fedeli - non è verso Dio, ma è contro Dio. Ratzinger lo ripete più volte: «a Dio niente è impossibile», Dio è «Colui dal quale, alla fine, dipende tutto». E aggiunge «Se Dio non ha anche potere sulla materia, allora Egli non è Dio». Motivo per cui, la colpa divina è più rea della colpa di Erode. Su questa responsabilità penale di Dio non c'è alcun mistero imperscrutabile. Al massimo c'è il sofisma dei teologi per giustificare l'ingiustifica-bile.
 

Non era forse meglio che fosse stato il divino infante offerto in sacrificio?? Dopotutto qualcuno ha scritto da qualche parte "non uccidere" 

5 Sul comportamento del figlio di Dio. Cristo visse a Cafarnao un periodo della sua infanzia e la prima fase del suo ministero pubblico (Matteo 4,12-17).
"E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata
  !" (Luca 10,15).
Perché Cristo ha lanciato questa maledizione? I compaesani e i parenti, conoscendolo sin da bambino, non gli credettero quando si proclamò figlio di Dio. Nonostante alcuni miracoli compiuti nella città di Gesù
*, i suoi concittadini dissero: "È fuori di sé" (Marco 3,21). Dopo il risultato fallimentare, Cristo lanciò l’imprecazione agli abitanti di Cafarnao e coniò la norma auto-giustificativa “nessun profeta è bene accetto in patria” (Luca 4,24). Lo disse nella sinagoga di Nazaret, da dove fu cacciato. Non si predica scagliando dannazioni e neppure Cristo può vietare la sacrosanta libertà di non credere a Jahvè, ad Allah o a nessuno dei due. Di fatto, nella morale di Gesù convivono pensieri amorevoli e disamorevoli che Sua Santità non vede o finge di non vedere. Su questo, l'autocensura è totale.

* Anche gli abitanti di Corazin e Betsàida non ebbero fede in lui. Cristo scaraventò bestemmie anche a costoro augurando un “giudizio finale” peggiore dello sterminio di Sodoma e Gomorra (Matteo 11,21). Sembra udire le parole di un fondamentalista!

Coloro che pensano che i diretti testimoni di Gesù non hanno mai contraddetto i vangeli cosa faranno? Si ricrederanno?? No, penso di no. Dopotutto i diretti testimoni (gli ebrei del luogo) descrivono Gesù come un mago truffatore... ma forse ai cristiani intrisi d'odio per gli ebrei le testimonianze dirette non interessano.

6Quando il simbolismo giunge al parossismo.
A) Il comportamento di tutte le mamme diventa in Maria un segno celestiale
Scrive Ratzinger: «Maria avvolse il bimbo in fasce. Senza alcun sentimentalismo, possiamo immaginare con quale amore Maria sarà andata incontro alla sua ora, avrà preparato la nascita del suo Figlio.». Così fan tutte le madri. Cosa c’è di tanto diverso nel comportamento di Maria? Pur di allestire, dovunque e ovunque, ricami profetici e simbologie sovrannaturali non vede ciò che è naturale.

B)
Tutti i neonati erano avvolti nelle fasce, ma per Cristo raffigurano le bende sul cadavere
Scrive Ratzinger: «Il bimbo strettamente avvolto nelle fasce appare come un rimando anticipato all'ora della sua morte. Egli è fin dall’inizio l’immolato». Nell’usanza funeraria ebraica tutti i cadaveri erano avvolti nelle bende, così come tutti i neonati nelle fasce. Dov’è, allora, il presagio immolante? Tra l’altro, nella concezione di Cristo non c’è l’immolazione sacrificale: "misericordia io voglio e non sacrifici" (
Matteo 9,13). Egli non pensò mai di dover morire sulla croce, tant’è vero che prima di spirare gridò al Padre “perché mi hai abbandonato?”. Nei suoi presagi pensava di salire al cielo da vivo e non da morto. La Resurrezione è una fiaba in forma di storia per sopperire alla mancata Ascensione dalla croce. Ma qui ci fermiamo per non uscire dal tema.
 

C) L’inconsapevolezza genitoriale (Luca 2, 22-35)
La famiglia divina, dopo la purificazione della Madonna, si recò a Gerusalemme dove incontrò un “timorato di Dio” di nome Simeone a cui era stato annunziato la vista del Messia prima di morire. Egli "prese [il bambino Gesù] tra le braccia e benedisse Dio". Dov'è il punto controverso? Giuseppe e Maria si stupirono di ciò che disse Simeone sul proprio figlio. Anzi, fu Simeone a spiegare a Maria che il suo bimbo era Dio. Insomma, Maria sapeva o non sapeva di essere la Madre di Dio? Che cosa aveva capito dall’angelo dell’Annunciazione e che cosa le avevano detto i sapienti Magi? Di fronte a queste discrepanze, regna sovrano il silenzio papale: per la dottrina della fede le discordanze dei fatti sono un fatto irrilevante per cui si possono tranquillamente omettere.

D) «Non è la stella a determinare il destino del Bambino, ma il Bambino che guida la stella.»
Con queste parole debutta la scienza teologica del professor Ratzinger. In linea di principio, a Dio tutto è possibile. Tuttavia, la geografia biblica si è rivelata inesatta (la terra era una piattaforma e il continente americano neppure immaginato), l'astronomia biblica si è dimostrata errata (geocentrica, senza galassie e con le stelle appese al firmamento), la geologia era inesistente (Dio ignorava la deriva dei continenti). Per non parlare del paradosso dell'acqua che conviveva con il Creatore già prima della creazione ("Lo spirito di Dio aleggiava sulle acque" Genesi 1,2). L'atomo e la molecola dell'acqua non esistevano, né potevano esistere, prima del Big Bang o del "creazionismo". È evidente che un Soprannaturale incompetente di scienza non può teleguidare la traiettoria di una stella. Con il ritorno alla "scienza teologica" siamo tornati a prima di Galilei con l'asino che vola! 
 
 

Per non parlare della creazione della luce prima delle fonti di luce. E sì che la genesi è pure difesa da qualche """"scienziato""". 

E) La richiesta di avere un padre è nata nell’infanzia (Luca 2,42-51)
Giuseppe e Maria erano dei genitori distratti: si scordano del figlio dodicenne per un’intera giornata. Ma dopo il ritrovamento nel tempio di Gerusalemme, anziché la contentezza scoppia una lite sulla paternità di Gesù. Egli sapeva che Giuseppe non era il suo vero padre e nello stesso tempo quel padre giuridico era una figura sostanzialmente assente oltre che scialba (agisce a
comando dei sogni). Non a caso gli studi teologici ignorano Giuseppe. Cristo non aveva un capofamiglia-maschio, lì quando la potestà del padre era assoluta. Inoltre, c’è un aspetto da non trascurare: quando una madre dice al bimbo che il padre non c’è, usa l'espressione il papà è in cielo. A differenza della cicogna che porta i bambini dal cielo, la carenza di un padre è un pignoramento psicologico che agisce quotidianamente. In ogni modo, Cristo era alla ricerca di un "padre immaginario" che trovò in Jahvè nell’alto dei cieli. Dopo il litigio coi genitori “tornò a Nazaret e stava loro sottomesso”. Vale a dire, ebbe sgridate e forse anche sculacciate. La questione paterna sembrava conclusa con il suo ritorno all’obbedienza, ma restò in serbo nel suo cuore fino a quando, 18 anni dopo, si ripresentò una nuova condizione storica. L'interpretazione pontificale non vede il vuoto paterno né vede la tragedia inconscia nel fanciullo per l'assenza di un padre partecipe e umano, pur avendo scritto che «Egli ha pensato in maniera umana».


7Sulla pedofilia. "...guai a colui per cui avvengono. È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare" (Luca 17,2). Nonostante il tema riguardi il pensiero di Cristo sul mondo dell’infanzia, il Santo Padre tace in tutto e per tutto. È l’occasione per chiedere al Sovrano del Vaticano perché non applica la Legge di Cristo ai preti pedofili? Forse è troppo crudele? Il mutismo di @pontifex_it è sintomatico. In un colpo solo si dissolve la sceneggiata ascetica di un predicatore poco credibile.

8Un particolare inedito. Alcuni brani dei Vangeli si rivolgono ai “piccoli” e ai “fanciulli” con un profondo affetto, introducendo il privilegio morale della fanciullezza. Eppure, l’esegesi biblica non ha dato il necessario risalto alla sensibilità di Cristo verso i fanciulli. Provate a vedere che cosa è uscito dalla penna di Ratzinger. Gli è semplicemente sfuggito! Cose che capitano anche ai vicari celesti.

9Sul bambinocidio divino. L’Antico Testamento narra omicidi ordinati e compiuti da Dio sui fanciulli. Per chi desidera documentarsi, questi brani sono un assaggio: [Deuteronomio 2,33 / Deuteronomio 3,2 e 6 / Deuteronomio 20,16 / Isaia 13,9-16-18 / 1-Samuele 15,2 / 1-Samuele 22,19 / 2-Samuele 12,14 / Genesi 38,24 / Ezechiele 9,4 e 6 / Salmi 137,7 / Osea 14,1].
Con il dogma della Trinità, anche Cristo è correo. Ciò nonostante, non ha mai deplorato i delitti del Padre. È inutile domandarsi cosa dice Benedetto XVI. Semplicemente nulla. Probabilmente pretendiamo l’impossibile. Amen.


O forse il libro non doveva scriverlo.


Link all'originale: http://www.utopia.it/infanzia_gesu_libro_papa.htm 

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