Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività.

sabato 16 febbraio 2013

L'Islanda mostra la via

Nei primi anni 2000 l'Islanda ha conosciuto una crescita economica molto rapida, che si è accompagnata ad un'enorme offerta di prodotti e servizi finanziari nello stato e anche all'estero. Tuttavia le banche islandesi non avevano in patria una sufficiente regolamentazione, percui la loro solidità non era controllata e verificata. Le operazioni rischiose che queste banche portavano avanti portò presto al fallimento di Landsbanki, la più grande banca islandese. I clienti europei della banca islandese avevano nei suoi conti on line 4.000.000.000 di euro, che non sarebbero più stati restituiti. Inghilterra e Olanda hanno indennizzato i clienti della banca islandese, e poi hanno cercato di rivalersi sul governo islandese. Tuttavia, tramite referendum popolare, l'Islanda non ha dato seguito al rimborso, sostenendo che un governo non avrebbe dovuto addossarsi i debiti di una banca privata. La Comissione Europea ha quindi denunciato l'Islanda all'EFTA (associazione europea libero scambio), che ha sentenziato (gennaio 2013) che il governo islandese si è comportato secondo le regole in vigore: il paese era obbligato si ad avere un fondo per indennizzare i correntisti in caso di fallimento, ma non era obbligato a rimpinguare quel fondo in caso non fosse stato adeguato. In questi anni l'Islanda ha visto il suo PIL diminuire drasticamente e solo negli ultimi 2 anni la sua economia ha potuto riprendersi. Una sentenza negativa avrebbe colpito duramente l'Islanda, che avrebbe dovuto rimborsare a Inghilterra e Olanda 2.000.000.000 di euro. Le conseguenze di questa sentenza potrebbero avere forti ripercussioni: si è stabilito infatti il principio che non è automatico che i debiti di una banca siano garantiti dallo stato di origine, mentre all'Islanda apre nuove vie di sviluppo, sviluppo che era frenato dall'incertezza sui risultati del processo in corso. Correntisti e creditori di Landsbanki sono stati risarcini in parte dalla vendita delle attività della banca, che, in questo caso e non in tutti purtroppo, non era troppo grande per fallire.

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